Il Cammino di san Giorgio vescovo è aperto a tutti coloro che desiderano camminare senza fretta nella Sardegna più autentica, per coglierne gli umori della natura e i segni dell'attività umana che ha prodotto i paesaggi attuali, lungo un itinerario che, partendo da Cagliari, attraversa le colline del Parteolla e della Trexenta ed entra nelle aree montane interne dell’Ogliastra, della Barbagia orientale e dei Supramontes, dove i tanti piccoli Comuni sono uno scrigno che custodisce l'antica sapienza e le intramontabili tradizioni.
In un contesto ambientale, storico e paesaggistico di grandiosità, bellezza e biodiversità, traendo ispirazione da questo personaggio insieme storico e leggendario e facendoci guidare dai numerosi toponimi e chiese a lui dedicate, segno di un passaggio non effimero e di un profondo legame con il territorio, nel 2008 abbiamo iniziato a ripercorrere quelli che verosimilmente sono stati gli itinerari di missione di san Giorgio in Ogliastra ed in Barbagia.
E’ stata una occasione di ricerca storico-religiosa e insieme di riscoperta di antichi cammini e tratturi: non un semplice “itinerario turistico“, quindi, ma un vero percorso nel tempo e nella memoria, alla scoperta del cuore antico ed ospitale di una terra nobile e ancora misteriosa.
Partendo da Suelli, dove giacciono verosimilmente le spoglie di san Giorgio, occorre seguire le direttrici che portano ai paesi dei Tacchi d’Ogliastra, dove il vescovo è certamente approdato ed ha predicato, per spingersi poi fino alle contrade marine di Tortolì e quindi risalire le valli che portano a Urzulei e scavalcare il Supramonte per raggiungere Orgosolo e Oliena.
Diversi toponimi esplicitamente riferibili alla figura del vescovo hanno guidato la scelta del nostro percorso attraverso i territori di Suelli, Siurgus Donigala e Serri, i laghi Mulargia e Flumendosa per arrivare nei Tacchi d’Ogliastra. Qui si trovano le testimonianze più significative e durature, tra le quali la famosa Scala di san Giorgio di Osini, la cui imponenza e sacralità d’aspetto hanno fatto sì che fosse dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Sarda.
Come ha detto bene la Presidente di Iubilantes Ambra Garancini: “ Viaggiare a piedi, viaggiare col cuore è il motto di Iubilantes, per cui camminare significa entrare nel cuore dei luoghi, leggerne i caratteri naturali insieme ai segni impressi dall’uomo e dalla storia; significa parlare, ascoltare e farsi accogliere; significa ricevere in dono un bellissimo dolce a forma di cuore da una persona che, semplicemente, era felice di averci ospitato… “contribuito a questa esperienza dandogli un senso che va oltre il camminare.
Quindi un Cammino fatto di incontri: con le persone che ci hanno ospitati, con amministratori pubblici, con associa zioni e istituzioni, con religiosi e parroci, ma anche con intere comunità.
Le vie dei pellegrini sono dei cammini spirituali, ma quella di San Giorgio Vescovo in Sardegna è ricca di suggestioni diverse, con innegabili punti di convergenza fra pellegrinaggio, naturalismo e socialità.
Per questo, Legambiente Sardegna ha voluto anch’essa impegnarsi nel recupero e nella promozione di questo antico itinerario culturale e religioso, come ha fatto anche in altre occasioni, con iniziative semplici ma efficaci, basate sulla pratica del percorrere a piedi strade e sentieri per cogliere la vera identità dei luoghi.
E’ peraltro intuitiva la complementarietà di questa iniziativa con l’impegno costante di Legambiente a favore del Trenino Verde e dei piccoli Comuni che si trovano lungo questo asse ferroviario.
Sviluppo sostenibile non è infatti una nozione astratta, ma è fare cose congeniali al territorio e, quanto ai nostri paesi dell’interno in particolare, significa promuoverne una fruizione intelligente e rispettosa degli aspetti culturali e naturali che ne connotano l’identità.
Ritrovare e ripercorrere a piedi l’antico cammino di San Giorgio in terra di Ogliastra e Barbagia, oltre che una straordinaria esperienza personale, ci è sembrata una delle forme più appropriate di conoscenza del territorio e delle comunità che lo abitano; per questo sentiamo di poterlo proporre a tutti, siano o meno animati da sentimenti religiosi, perché dal camminare su quei sentieri si può comunque trarre sicuro giovamento al corpo e allo spirito.