I MOTIVI DELLA VISITA
Il paese di Urzulei conserva gelosamente la memoria della figura di San Giorgio, primo vescovo dell’Ecclesia Barbariensis di epoca Giudicale ed infatti nel suo territorio si trovano numerosi toponimi a lui riferiti, tracce indelebili del suo passaggio e della sua opera, che testimoniano una frequentazione non saltuaria ma costante nel tempo.
E se ne capisce la ragione, dato che tra i percorsi topografici più logici che il vescovo di Suelli doveva affrontare per raggiungere tutti i villaggi della sua diocesi, Urzulei rappresentava uno snodo essenziale verso i territori di Orgosolo e Oliena, ai confini della sua giurisdizione. Non ci deve quindi stupire che il vescovo Giorgio abbia soggiornato proprio a Urzulei prima di intraprendere l’impegnativo attraversamento del Supramonte, necessario per arrivare a quelle comunità di confine e non stupisce neppure che qui sia sorta una chiesa a lui intitolata, nel punto che lui stesso avrebbe indicato e che poi era il luogo dove era solito soggiornare in preghiera. Non è neppure un caso che il passaggio antico da Urzulei per il Supramonte si chiami “S’ iscala de su piscau”, essendo chiaro il riferimento al personaggio, così come sono chiari i riferimenti a san Giorgio vescovo di alcune sorgenti, di pinnettus e di altri luoghi del vasto territorio urzulese.
Questi brevi richiami spiegano la rilevanza di Urzulei nell’ambito del Cammino di San Giorgio Vescovo, che proprio qui nel 2008 ha visto muovere i suoi primi passi. E’ la ragione per cui vecchi e nuovi camminanti ritornano sempre volentieri in questo territorio di Urzulei, dove peraltro ci sono ancora tante cose importanti da scoprire e dove la comunità è sempre stata molto ospitale con noi camminanti. Fra i motivi d’interesse, sicuramente merita attenzione il restauro conservativo che ha interessato la chiesetta di San Giorgio. Ricordiamo che l’ultima volta che come camminanti di San Giorgio siamo stati a Urzulei, avevamo trovato la chiesetta in condizioni di degrado, tant’è che io stesso avevo scritto una nota di sollecitazione alle autorità civili e religiose, affinchè trovassero il modo di porre in essere gli interventi necessari per la conservazione del monumento. Ora che finalmente i lavori di restauro della bella chiesetta e delle pertinenze sono stati eseguiti, è giusto far visita al santo nella sua casa di preghiera.
DIARIO GIORNALIERO
29.10.2022
Per arrivare ad Urzulei partendo da Cagliari, percorriamo la nuova strada Orientale Sarda, che non attraversa più i paesi del Sarrabus e in circa due ore ci consente di arrivare a destinazione. Nel nostro programma è però prevista una deviazione per il paese di Tertenia, dove abbiamo saputo che c’è un piccolo ma importante museo dedicato allo scultore Albino Manca, un artista stranamente poco conosciuto in Sardegna, nato a Tertenia nel 1897 e morto a New York nel 1976, il quale ha voluto che, alla sua morte, la gran parte delle opere tornassero a casa. E’ il giovane assessore Angelo Murgia ad accompagnarci nella visita al museo civico “Albino Manca” e ad illustrarci le opere che l’autore ha voluto donare alla municipalità del paese natio. Dobbiamo confessare la nostra ignoranza a proposito di questo artista che pure ebbe indiscussa fama a livello nazionale e internazionale, tanto noto a New York per aver realizzato la mega scultura di un’aquila in bronzo, alta 8 metri e con un’apertura alare di circa 13 metri, commissionatagli dall’amministrazione Kennedy per commemorare i marines caduti in mare nella seconda guerra mondiale, opera collocata nei giardini di Battery Park a Manhattan e inaugurata alla presenza dello stesso Presidente Kennedy.
L’assessore Murgia illustra ai camminanti le opere di Albino Manca al Museo di Tertenia
Bassorilievo in ceramica di Albino Manca raffigurante Madonna con Bambino
La visita al museo è anche l’occasione per ricordare un altro importante personaggio nativo di Tertenia, padre Vincenzo Mario Cannas dell’Ordine dei frati francescani, storico a noi particolarmente caro in quanto autore di una dottissima biografia di San Giorgio di Suelli, basata su documenti originali da lui certosinamente scovati ed esaminati.
Dopo la visita a Tertenia, arriviamo a Genna Silana che è già ora di pranzo, per cui decidiamo di proseguire fino a “Sa Portiscra”, dove sappiamo esserci delle aree per il pic-nic e da dove inizia la nostra passeggiata pomeridiana. Sa Portiscra è una località boschiva in territorio di Urzulei, gestita dalla Agenzia Regionale FORESTAS, dove alcuni anni fa venne realizzato un recinto di ripopolamento del Cervo Sardo:. Ora i cervi sono stati liberati e si stanno diffondendo nel vasto compendio boscato che circonda l’oasi. La località è suggestiva anche e soprattutto per la presenza di un esteso villaggio nuragico denominato “Or Murales” e di numerosi pinnettos, che qui chiamano barraccos, dislocati lungo tutto il compendio. Percorrendo un sentiero ad anello debitamente segnato, è facile visitare sia il villaggio nuragico, costituito da circa 100 capanne circolari in pietra calcare, sia i barraccos immersi nel bosco, taluni dei quali ricostruiti in epoca recente secondo la tipologia locale, che prevede la copertura a nido di cicogna realizzata con tronchi di ginepro incastrati in modo da scacciare le acque piovane. Il sentiero, che si affaccia sulla famosa Codula di Luna, ci offre scorci di un panorama maestoso.
Antico “barraccu” a Sa Portiscra
Vista sulla Codula di Luna
30.10.2022
Di buon mattino ci spostiamo in auto da Genna Silana a Campu Oddeu, nel Supramonte di Urzulei, dove passa il sentiero n. 501 intitolato a san Giorgio vescovo, che sale dal paese lungo il ripido versante che qui chiamano “Sa Scala de su Piscau”, la scala del vescovo. Questa volta la percorriamo in discesa per arrivare in tempo alla messa che don Marco celebrerà per noi nella antica chiesetta di San Giorgio appena restaurata ed ubicata, secondo la tradizione popolare, proprio nel sito che indicò il vescovo di Suelli in persona. Dopo la messa, il caffè e i dolci locali offertici dalle signore di Urzulei che hanno voluto unirsi a noi nella messa, ci confermano la tradizionale amichevole ospitalità che gli Urzulesi ci hanno riservato da sempre.
Campanile della chiesetta di S. Giorgio a Urzulei
Tra il rinfresco dopo la messa e prima di pranzo, abbiamo tutto il tempo per una bella visita al centro storico di Urzulei, che è stato restaurato e convertito a museo diffuso, con le antiche abitazioni che ospitano gli ambienti più significativi della comunità del passato, la scuola, il barbiere, il fornaio, l’ufficio di polizia, la tessitura, la cucina, l’ambulatorio ecc., tutti rappresentati con materiali originali offerti dalla stessa popolazione e da diverse istituzioni.
Incontro con il dott. Giuseppe Mesina che ci accompagna nella visita del Museo diffuso
A farci compagnia nella visita, oltre a Mara, guida esperta e simpatica, c’è Giuseppe Mesina, per anni sindaco del paese, ideatore del museo ed anche ispiratore, fautore ed amico del Cammino di San Giorgio.
Nel pomeriggio abbiamo appuntamento con Elena Mulas, titolare del laboratorio ARTESSILE per ammirare le sue ultime creazioni e magari acquistarne qualcuna. I vecchi camminanti che l’hanno conosciuta già nella edizione del 2008 del Cammino di San Giorgio, possono constatare che col passare degli anni non sono diminuiti l’entusiasmo e la fantasia di Elena nel realizzare i suoi preziosi tappetti, arazzi, tessuti tradizionali e innovativi allo stesso tempo. Lasciamo il laboratorio che è ormai buio ma con gli occhi illuminati dalla bellezza delle tessiture di Elena Mulas.
Arazzo di Elena Mulas
31.10.2022
L’escursione odierna si preannuncia ricca di aspettative: andremo a vedere la famosa Vite Millenaria, oggetto di curiosità e di studio da parte di esperti etnobotanici di tutto il mondo e il Cuile Giorghi, antico rifugio montano costruito con tronchi di ginepro.
Si torna in auto a Sa Portiscra fino al km. 187 della strada Orientale Sarda per poi dirigere in loc. Gosollei, dove l’amministrazione forestale ha realizzato delle strutture logistiche a supporto delle attività gestionali. A fare gli onori di casa è Gigi Mesina - noto Peppeddu – guida del Soccorso Alpino e storico amico dei camminanti di San Giorgio, per averci accompagnati nelle tappe del Cammino che attraversano i Supramontes di Urzulei, Orgosolo e Oliena. Peppeddu lavora nella Agenzia Forestas, si occupa precipuamente della sentieristica e conosce perfettamente tutti gli anfratti e i passaggi difficili e nascosti dell’intricato bosco circostante.
Il sentiero che porta alla Vite Millenaria è segnalato e scende da quota 900 m. a 500 m. circa, in un canale ricco di ontani dove vegetano spontaneamente diverse piante di vite selvatica. Una di queste, la più spettacolare e articolata, è stata oggetto di studi (dendrocronologici?) che hanno consentito di stimarne l’età in circa mille anni. Ovvio che un monumento vegetale di tale vetustà rappresenti una destinazione particolarmente interessante.
Dopo il riverente omaggio a questo straordinario esemplare di vite, proseguiamo il cammino, che d’ora in poi si inerpica lungo uno stretto e talvolta inestricabile sentiero fino ad arrivare al “Cuile Giorghi” risalendo il versante ricco di corbezzoli.
Elio e Peppeddu ai piedi della vite selvatica
Il Cuile è riportato anche nella cartografia 1:25.000 dell’ IGM , a dimostrazione che si tratta di un punto geografico e storico di riferimento. Qui infatti certamente passò e trovò rifugio il vescovo di Suelli durante le sue missioni di evangelizzazione.
Di questo antichissimo pinnettu detto “Cuile Giorghi”, nascosto nella boscaglia ma prospiciente il grande canyon di Codula di Luna e il mare, è rimasto oggi solo lo scheletro e qualche impalcatura di ginepro. Mancando qualsiasi indicazione topografica e storica, solo la perfetta conoscenza dei luoghi da parte di Peppeddu ci ha permesso di individuarlo e di apprezzarlo ed è quindi ovvia la necessità e l’urgenza di un serio intervento di recupero di questa importante testimonianza..
Peraltro, in zona esistevano chiese e villaggi. In prossimità di Su Murtargiu, ad esempio, in regione Teletotes in agro di Urzulei, sono presenti i ruderi della Chiesa di Sant’Aaronau appartenente allo scomparso villaggio di Olevani. La chiesa era officiata sicuramente all’epoca dell’allora Vescovo di Suelli, Giorgio, Su Piscamu Santu Giorgi de Sueddi in lingua sarda, la cui frequentazione del sito è testimoniata dalla presenza, nelle immediate vicinanze, del sito “Arcu de Santu Giorghi” e del rifugio “Cuile Giorghi”, dove il santo, come detto, era solito fermarsi per pregare e per riposare.
Risaliti in quota lungo la pista forestale che arriva a Gosollei, chiudiamo la bellissima tre giorni urzulese con la visita al giardino botanico “Silana” che sta realizzando Forestas a fini evidentemente didascalici, dove, insieme a piante spontanee, vengono impiantati alberi e arbusti rigorosamente indigeni, che costituiscono un campionario didattico a beneficio di un pubblico desideroso di apprendere i rudimenti della etnobotanica.
Peppeddu spiega come era fatto il Cuile Giorghi